Tempo fa ho scovato quest’articoletto scritto da una
sorella musulmana in un blog in lingua inglese e lo tradussi. Neanche ricordo
il nome del blog purtroppo per poterlo citare come fonte. Ma credo sia
interessante e forse d’ispirazione per qualcuno. Il titolo è:
Cosa non
dovresti mai dire ai tuoi figli/studenti, e come sostituirlo
Non dire mai (eccone il senso nascosto....)
1) “Quante volte te lo devo ripetere? Hai
una pessima memoria e un atteggiamento ostile. Devo forse assillarti (o riperlo
all’infinito?)?”
Prova invece con:
“Dovrei dirtelo soltanto una volta.” (Hai
una buona memoria e sai seguire le istruzioni. Sei un bambino responsabile)
2) “Perché
lo hai fatto?” (La tua disubbidienza è premeditata e il tuo proposito era di
fare qualcosa di sbagliato di proposito)
Prova invece con:
“Come pensi di risolvere questo problema?”
(Tutti commettiamo degli errori ma abbiamo anche la possibilità di far
funzionare le cose di nuovo)
3)
“L’avevo
detto seriamente!” (Questa volta, non lo volevo veramente prima e sentiti
libero di ignorarmi ancora)
Di’ quello che hai da dire UNA SOLA VOLTA
(Voglio dire che quello che dico la prima volta, lo dico sul serio)
Prova a dire:
“Grazie” (abbassando la
voce alla fine, accentuando la prima sillaba) (Mi aspetto che tu faccia quello
che ti ho chiesto senza discussioni o resistenze)
5)
“Cosa
ti prende?” (c’è qualcosa di sbagliato in te ma non riesco a dirti cosa)
Sarebbe forse meglio dire:
“Hai infranto una regola. La conseguenza è
che...” (Sai come ci si dovrebbe comportare, dunque hai scelto di disubbidire.
Tu ne sei responsabile).
6)
“Perché
ragazzi non riuscite a collaborare? Non posso lasciarvi soli per un minuto!”
(Tu non sai andare d’accordo dunque non me lo aspetto da te. Hai bisogno di me
per risolvere i tuoi problemi)
Prova invece a proporre una pausa di riflessione:
“Tutti e due seduti sul divano finché non trovate
un modo o escogitate un piano. So che potete trovare una soluzione.” (Siete
capaci di trovare una soluzione buona per entrambi. Non avete bisogno che io
risolva i vostri problemi)
7)
“Non
rivolgerti a me in quel modo!” (Non posso controllarti ma sono sicura che posso
lamentarmi)
Più seriamente:
“Quello che mi piacerebbe sentirti dire è...
(Sono la tua insegnante e la tua allenatrice. Modello per te il modo educato in
cui devi comunicare)
Il messaggio insito in queste affermazioni in rosso è
davvero triste: “Sei cattivo! Non sei capace di cambiare atteggiamento o di
modificare il tuo carattere e mai lo sarai. Non ti stimo.”
La risposta tipica del bambini è quella di assumere un
atteggiamento di difesa, di non ascoltare e di ostinarsi nella disubbidienza e nella
ripicca.
Il messaggio nascosto nelle affermazioni in verde è:
“Sei un bravo bambino. Sei capace di migliorare il tuo
comportamento. Sei capace di trovare soluzioni. Sei grande ormai! Mi piaci.”
La risposta tipica del bambino sarà: cooperazione con
atteggiamento ottimista con l’aiuto di Dio.
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